Porta Saragozza, uno dei simboli più iconici di Bologna, è molto più di una semplice porta. È un vero e proprio portale che ci trasporta indietro nel tempo, raccontandoci storie di antiche mura, processioni solenni e cambiamenti sociali.
Nata nel XIII secolo come parte della terza cinta muraria, Porta Saragozza ha subito numerosi cambiamenti nel corso dei secoli. Nel 1334, venne dotata di un ponte levatoio, ma fu solo nel 1674 che acquistò un'importanza particolare. Con la costruzione del lungo portico che la collegava al Santuario della Madonna di San Luca, divenne il punto di partenza delle solenni processioni in onore della Vergine, sostituendo la precedente Porta Sant'Isaia.
L'aspetto attuale della porta, così come appare oggi, è frutto di una radicale trasformazione avvenuta tra il 1857 e il 1859. Grazie al talento di architetti come Enrico Brunetti Rodati e Giuseppe Mengoni, Porta Saragozza si è arricchita di torrioni cilindrici e di un nuovo cassero centrale, diventando un vero e proprio monumento. Nel corso del XX secolo, Porta Saragozza ha continuato a essere protagonista di importanti avvenimenti.
Nel 1982, il Cassero è diventato il primo spazio pubblico italiano concesso a un'associazione di cultura omosessuale, il Circolo Culturale XXVIII giugno. Questa scelta ha rappresentato un momento di svolta nella storia dei diritti civili in Italia.
Oggi, Porta Saragozza ospita il Museo della Beata Vergine di San Luca, un luogo dedicato alla storia e alla devozione popolare legate all'immagine della Madonna.
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Porta Saragozza
Porta Saragozza, Mura di Porta Saragozza
40123 Bologna
Interessi
- Arte e Cultura