Progettato da Giovanni Beroaldo sulle rovine di precedenti costruzioni, Palazzo Marescotti Brazzetti vanta una storia antichissima: all’epoca di Carlo V, era ancora lontano dallo splendore odierno, che acquisì a fine Seicento (1680). In origine i Marescotti, lardaroli, tenevano bottega di fianco alle loro case, all’angolo tra via Barberia e via Collegio di Spagna.
Nei primi anni del ’500 il palazzo è un aggregato di edifici minori. L’assetto attuale degli spazi monumentali, che si sviluppano in 5.200 mq, si deve principalmente all’ultimo dei Marescotti del ramo senatorio, l’ambizioso e colto Raniero (1640-1690) che fa realizzare le bellissime sale decorate a stucchi e ad affresco e uno scalone monumentale barocco, capolavoro di Gian Giacomo Monti .
Il complesso architettonico ha subìto in tempi recenti diverse modificazioni. Estinta la famiglia, nel 1947 il palazzo fu acquistato dal Partito Comunista Italiano, il quale – dopo un’incisiva ristrutturazione – vi collocò la Federazione Provinciale del PCI, l’Istituto Gramsci e la redazione dell’«Unità». Il palazzo passa nel 1997 all’Alma Mater Studiorum, che nel 2003 inizia i lavori di restauro, conclusi alla fine del 2007.
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Palazzo Marescotti Brazzetti
Via Barberia, 4 - 40123
Interessi
- Arte e Cultura