All’ombra dei portici - 8° tratto: Certosa
Aggiornato il 26 novembre 2024 Da Bologna Welcome
Il portico della Certosa unisce la città al Cimitero Monumentale e allo stadio Renato Dall'Ara, un percorso che tocca storia e sport, sacro e quotidiano.
Costruito nel XIX secolo, il portico della Certosa è stato progettato per offrire un percorso coperto ai visitatori diretti al Cimitero Monumentale della Certosa, antico monastero certosino fondato nel 1334 e trasformato in cimitero nel 1801. Il portico venne progettato in seguito all'editto napoleonico di Saint- Cloud, che imponeva la sepoltura dei morti fuori dalle mura delle città e fu costruito sul modello delle antiche strade sepolcrali romane, ma con l'aggiunta della “copertura” tipica di Bologna.
Il portico della Certosa abbraccia anche un lato dello stadio Renato Dall’Ara, dove hanno luogo le seguitissime partite del Bologna F.C. e tanti altri eventi, oltre a ospitare una pista podistica a sei corsie, un campo da basket e più piscine, tra cui una olimpionica.
A livello architettonico, il portico della Certosa è caratterizzato da una semplicità austera che ben si armonizza con la solennità del luogo. Le arcate, sostenute da colonne in laterizio, seguono un andamento rettilineo e maestoso che culmina con l’ingresso alla Certosa. Anche i portici della parte storica del Cimitero Monumentale, infatti, sono compresi all’interno del Patrimonio UNESCO: visitarli significa ammirare le numerose opere d’arte a cielo aperto, tra sculture, affreschi e monumenti funebri.
Oggi, il portico della Certosa è un punto di passaggio frequentato da chi si reca alla Certosa per rendere omaggio ai propri cari, ma anche dai numerosi visitatori dello stadio, che animano le arcate nelle giornate di partita, durante i concerti o per praticare sport. È inoltre amato per le passeggiate tranquille, grazie alla vicinanza all’Arco del Meloncello, dal quale si può salire verso il Santuario di San Luca percorrendo l’omonimo portico su per i colli bolognesi.
“All’ombra dei portici” è la rubrica che esplora i dodici tratti dei portici di Bologna, riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2021. Una rubrica che, oltre a offrire approfondimenti su storia e architettura, racconta anche la quotidianità di chi sotto quei portici ogni giorno lavora, transita, vive.